Comunicato stampa a firma CGIL e SPI CGIL sulla campagna vaccini anti-influenzali 2020/21:
“La campagna di vaccinazione antinfluenzale in Lombardia è di nuovo sospesa. Nel comprensorio Camuno Sebino ed in quasi tutti i territori le agende delle prenotazioni sono state chiuse per mancanza di dosi. Molte Ats hanno annunciato che i vaccini ancora attesi arriveranno solo a dicembre inoltrato.
Annullamenti e rinvii sono all’ordine del giorno. In alcune aree, poi, non si è riuscito a vaccinare le persone che avevano già fissato un appuntamento per fine novembre. E per dicembre si dovrà attendere la metà del mese sperando che i vaccini siano forniti dalla regione Lombardia.
Basta contattare il proprio medico di famiglia per rendersene conto personalmente, i vaccini mancano.
Come Sindacati Regionali dei Pensionati Lombardi abbiamo più volte sollecitato la regione Lombardia di attrezzarsi in tempo per campagna di vaccinazioni antinfluenzali ma ancora una volta questa regione si è fatta trovare impreparata.
È sconfortante ciò che sta accadendo alla sanità lombarda e sulle vaccinazioni assistiamo al solito gioco di scaricare le responsabilità tra Regione, Ats e Medici.
Le dosi di vaccino ordinate dalla Regione a carico del servizio sanitario, quindi gratuite per il cittadino, non sono sufficienti rispetto alla quantità realmente necessaria. In modo particolare per le categorie più a rischio e soprattutto gli anziani over 65, particolarmente esposti in questo periodo di pandemia legata al coronavirus. Certamente qualcosa non ha funzionato. Ci riferiamo anche alla questione delle gare sbagliate dalla Regione Lombardia, che hanno portato ad avere centinaia di migliaia di dosi di vaccino in meno, rispetto ai 3.800.000 circa necessari per completare la campagna antinfluenzale.
È compito di Regione Lombardia mettere a disposizione i vaccini per le categorie a rischio ma ancora una volta i cittadini lombardi subiscono gli errori di programmazione. Si sapeva da mesi che la campagna di vaccinazioni antinfluenzale sarebbe stata particolarmente delicata. Perché la Regione Lombardia non ha provveduto a ordinare un quantitativo adeguato di vaccini per tempo, come hanno fatto altre regioni? Hanno sbagliato i bandi di gara per la fornitura, sono arrivati sino a pagare prezzi tre volte di più rispetto agli anni precedenti, altre regioni hanno fatto acquisti a costi inferiori.
Il Sindacato dei Pensionati e la CGIL sono fortementi preoccupati per la salute degli anziani e dei cittadini fragili.
Da mesi è stato più volte sottolineato quanto poteva essere importante vaccinarsi quest’anno, non solo perché i sintomi influenzali possono essere confusi con quelli del Covid19, ma soprattutto perché questo avrebbe evitato un carico eccessivo nei pronto soccorso e negli ospedali.
Tutto ciò ci lascia sconcertati e ci mette in allarme. La Lombardia, che si è vantata per anni di avere la sanità d’eccellenza, sta dimostrando invece la sua incapacità organizzativa e di programmazione.
Ha trascurato la medicina di prossimità, si è sprecato tempo prezioso tra la prima e la seconda ondata della pandemia per potenziare i servizi sul territorio.
Se la regione si è dimostrata carente in questi mesi, anche nella profilassi antinfluenzale, abbiamo forti dubbi sulla capacità del sistema sanitario lombardo per organizzare e gestire la vaccinazione antiCovid prevista per il prossimo anno che certamente sarà più complicata ed interesserà un maggior numero di persone.”